Snow Hnin Ei Hlaing
Queen’s Palace, 2023
N°25
“Che tipo di lingua dovrei parlare al mondo, affinché si accorga di questa ingiustizia disumana in Myanmar?
Il mondo sente parlare dell’Ucraina e la aiuta tantissimo.
Ottengono così tanto supporto
e noi?
La spietatezza è la stessa,
ma siamo così isolati.
A nessuno importa di noi.
Il mondo non è come ce lo aspettavamo.
Non ci degnano nemmeno di uno sguardo.
Si allontanano.
In quale lingua dovrei parlare affinché il mondo ci ascolti?”
(Snow Hnin Ei Hlaing)
Queen’s Palace racconta la situazione vissuta dalle donne manifestanti e attiviste che hanno perso l’anima e la vita a causa della Rivoluzione di Primavera del Myanmar (in riferimento al movimento trasversale di protesta che si oppone in modo non violento ai militari responsabili del colpo di Stato del febbraio 2021). Il documentario riporta la testimonianza di alcune donne che sono rimaste bloccate in una situazione dal futuro incerto, ma restituisce anche la storia della loro guarigione e del loro viaggio alla ricerca di un domani migliore. Queen’s Palace è infatti il nome della struttura che compare all’inizio del documentario, nella quale le donne militanti del Myanmar possono trovare cure e riposo, prendendo una pausa dalla condizione esterna. Donne e bambini, dopo aver affrontato la violenza e l’oppressione da parte dell’esercito birmano, si sono lasciati tutto alle spalle per poter sopravvivere. In fuga dal Myanmar, arrivati in una terra non gradita, sono costretti da un sistema di oppressione a continuare il viaggio. È il momento in cui devono aspettare a Mae Sot, una città di confine con la Thailandia, per cercare rifugio nel paese vicino. Le loro battaglie sembrano essere passate inosservate allo sguardo e all’attenzione occidentale. Le donne ritratte nel film lottano non solo contro le ossessioni del passato e le sfide del presente, ma anche contro un futuro incerto nel quale devono costruire una vita da zero.
Snow Hnin Ei Hlaing (1985, Kyaukpyu, Myanmar) proviene con orgoglio dalla terra dei templi e delle foglie di tè. Lavora come regista freelance in Myanmar dal 2006 dopo aver studiato cinema sia in Myanmar che in Germania. Il suo cortometraggio documentario Burmese Butterfly (2011) è stato proiettato nei festival di più di 20 paesi, tra cui lo Sheffield Film Fest, e il suo film sperimentale PERIOD@PERIOD ha vinto il premio come miglior cortometraggio al Wathann Film Festival. Midwives (2022) segna il debutto della regista nel documentario. È presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival dove ha vinto il World Cinema Documentary Special Jury Award for Excellence in Vérité Filmmaking. Il documentario ha ottenuto ulteriori riconoscimenti tra cui l’Asian Competition Grand Prix e il Next Award al DMZ International Festival del cinema documentario in Corea del Sud, il Premio Vaclav Havel al One World International Human Rights Documentary Film Festival di Praga e il Premio della giuria per il miglior documentario all’Indie Meme Film Festival di Austin. Midwives è stato nominato per il German Documentary Film Award e l’Independent Spirit Award negli Stati Uniti nel 2023.
“What kind of language should I speak to the world to hear this injustice, inhumane in Myanmar?
The world hears about Ukraine and helps them so much.
They get so much support
What about us?
The ruthlessness is the same
But we are so isolated.
No one care about us.
The World is not how we used to expect.
They don’t even give us a glance.
They turn away.
What language should I speak in so that the world hears us?”
(Snow Hnin Ei Hlaing)
Queens Palace portrays the situation experienced by women protesters and activists who lost their lives due to Myanmar’s spring revolution (concerning the transversal protest movement opposing in a non-violent manner the military men responsible for the coup d'état of February 2021). The work documents the testimony of those who were stuck in a situation with an uncertain future, but also tells the story of their recovery and journey to seek a better tomorrow. Queens Palace is in fact the name of the structure that appears at the beginning of the documentary, a house, a shelter in which the militant women of Myanmar can find care and rest, taking a break from the external situation. Women and children, after facing violence and oppression from the Myanmar army, have left everything behind to survive. Fleeing from Myanmar, arriving in an unwelcome land, forced by a complex system to continue the journey. It is the moment they have to wait in Mae Sot, a border town with Thailand, to seek refuge in the close state. Their battles seem to have gone unnoticed by Western media and attention. The women portrayed in the film struggle not only with the obsessions of the past and the challenges of the present, but also with an uncertain future in which they must build a life from scratch.
Snow Hnin Ei Hlaing (1985, Kyaukpyu, Myanmar) proudly comes from the land of temples and tea leaves. She has been working as a freelance filmmaker in Myanmar since 2006 after studying film in both Myanmar and Germany. Her documentary short Burmese Butterfly (2011) has screened at festivals in more than 20 countries, including the Sheffield Film Fest, and her experimental film PERIOD@PERIOD won best short film at the Wathann Film Festival. Midwives (2022) marked the director’s documentary debut, with its world première at the Sundance Film Festival, where it won the World Cinema Documentary Special Jury Award for Excellence in Vérité Filmmaking. The documentary then received further recognition including: the Asian Competition Grand Prix and the Next Award at the DMZ International Documentary Film Festival in South Korea, the Vaclav Havel Award at the One World International Human Rights Documentary Film Festival in Prague and the of the jury for best documentary at the Indie Meme Film Festival in Austin. Midwives was nominated for the German Documentary Film Award and the Independent Spirit Award in the United States in 2023.