Disobedience Archive

(the zoetrope)

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Angela Melitopoulos

Passing Drama, 1999

66’14’’, Betacam SP Color/sound

N°18

Passing Drama è un diario a più voci che racconta l’intrecciato percorso migratorio degli abitanti di Drama, una piccola città nel nord della Grecia tuttora abitata da rifugiati sopravvissuti alle deportazioni naziste. Durante la Seconda guerra mondiale, molti abitanti di Drama furono infatti costretti all’esodo verso i campi di lavoro nella Germania nazista, e non tutti rientrarono nella città natale. Questo destino migratorio e diasporico è comune ai genitori di Angela Melitopoulos (che nasce infatti in Germania) e a intere generazioni di profughi, coinvolte in un progressivo screpolarsi della memoria collettiva, il cui restauro è tentato da quella fitta trama visiva e sonora che l’artista restituisce nel film. Concepita come una vera e propria tessitura video, Melitopoulos restituisce la storia migrante della sua stessa famiglia, sottolineando quanto il vissuto della diaspora scardini ogni ordine di percezione della memoria soggettiva. Questa idea di oblio è espressa attraverso un montaggio intrecciato di immagini che rispecchia l’azione deformante del tempo: quanto più antichi sono gli eventi, tanto più il montaggio delle immagini ha subito manipolazione. I ripetuti frammenti di telai industriali che appaiono tra le sequenze forniscono non solo rappresentazioni di stampo sociologico (molti rifugiati lavoravano infatti nell’industria tessile), ma rispecchiano l’effettivo paradigma “tessiturologico” della costruzione narrativa del film.

Angela Melitopoulos (Germania, 1961) ha studiato alla Kunstakademie Düsseldorf con Nam June Paik. Lavora con i media elettronici dal 1986 realizzando video sperimentali, installazioni e documentari. Artista di fama internazionale, conduce una ricerca sulla “mnemopolitica”, sugli effetti del tempo e sulla memoria collettiva in relazione ai media elettronici e digitali. Spaziando tra lavoro d’archivio e cinema espanso, Melitopoulos riflette su tecniche di montaggio non lineare, all’insegna di quell’“animismo macchinico” teorizzato dal filosofo e sociologo Maurizio Lazzarato, con cui ha lungamente collaborato. Ha esposto in musei, festival e istituzioni culturali in tutto il mondo, tra cui documenta14 con la video installazione Crossings. Nel 2023 il Museo Reina Sofía di Madrid le ha dedicato la retrospettiva Cine(so)matrix.

Passing Drama is a multi-voice diary recounting the intertwined migration path of the inhabitants of Drama, a small town in northern Greece still inhabited by refugees who survived Nazi deportations. During the Second World War, many inhabitants of Drama were forced to exodus to labour camps in Nazi Germany, and not all of them returned to their hometown. This migratory and diasporic fate is common to the parents of Angela Melitopoulos (who was in fact born in Germany) and to entire generations of refugees, involved in a progressive cracking of collective memory, the restoration of which is attempted by the dense visual and sound texture that the artist restores in the film. Conceived as a veritable “video texture”, Melitopoulos thus restores the migrant history of her own family, emphasizing how the experience of diaspora undermines any order of perception of subjective memory. This idea of oblivion is expressed through an interwoven montage of images that reflects the deforming action of time: the older the events, the more the montage of images has undergone manipulation. The repeated fragments of industrial looms that appear between the sequences provide not only sociological representations (many refugees did in fact work in the textile industry), but also reflect the actual “textile-urological” paradigm of the film’s narrative construction.

Angela Melitopoulos (Germany, 1961) studied at the Düsseldorf Academy of Fine Arts with Nam June Paik. She has been working with electronic media since 1986 through experimental videos, installations, and documentaries. She is an internationally renowned artist, conducting research into “mnemopolitics”, the effects of time and collective memory in relation to electronic and digital media. Ranging between archival work and expanded cinema, Melitopoulos reflects on non-linear editing techniques, under the banner of that “machinic animism” theorised by the philosopher and sociologist Maurizio Lazzarato, with whom she has collaborated extensively. She has exhibited in museums, festivals and cultural institutions all over the world, including documenta14 with the video installation Crossings. In 2023 the Museo Reina Sofía in Madrid dedicated to her the retrospective Cine(so)matrix.